Comunicazione, Attivismo, Scrittura

Bio – Simone Capuano


Come Esperto di comunicazione e Attivista, mi occupo di attività di sensibilizzazione o – per ONG, Studi legali, o in modo indipendente – con l’obiettivo di amplificare i messaggi evocativi di cause umanitarie – come le discriminazioni sociali o i crimini di guerra – attraverso strumenti di comunicazione efficaci per aumentare la consapevolezza sociale.

Ho studiato Filosofia presso l’Università Federico II; qui inizio l’attività di Scrittore e Redattore indipendente, scrivendo tesi di umanismo sociologico sui diritti umani e le discriminazioni. Come Autore, nel 2023 ho pubblicato “La Fragilità può essere Distrutta”, un saggio che esplora la Conoscenza di sé e gli Stigmi Sociali. Nel tempo libero coordino Comunità Online dedicate ai Diritti Umani, alla Letteratura e all’Auto-Aiuto psicologico.

Come Pubblicitario e Marketing Manager da 12 anni supporto imprese, studi legali e associazioni nella gestione di operazioni di Re-Branding e Identità visiva, Campagne di Comunicazione e Advocacy, Posizionamento sui Social media, e Creazione di Contenuti, con l’obiettivo di promuovere i diritti umani, sensibilizzare sulle normative etiche e migliorare la reputazione online.

Clicca su un Attività per espandere, e approfondire i dettagli:

Progettazione di Materiale Grafico e Promozionale Eventi

Identità Visiva e Grafica Pubblicitaria: Progettazione dell’identità visiva dello studio o dell’organizzazione (inclusi loghi, colori e tipografie, per sviluppare un’immagine professionale e riconoscibile); Progettazione brochure, cataloghi, biglietti da visita, carta intestata e altri materiali di marketing per promuovere i servizi di studi o organizzazioni. Progettazione banner, locandine e grafica per campagne pubblicitarie sia online che offline, per attrarre nuovi clienti o promuovere eventi, webinar o seminari.

Social Media e Contenuti

Piano di contenuti e Gestione Social Media: Creazione di un piano editoriale mirato con contenuti coerenti e di valore, per aumentare la visibilità del messaggio sociale. Condivisione Video di Eventi, Post educativi e informativi, aggiornamenti sui servizi, citazioni motivazionali, notizie, per aumentare l’interazione e la consapevolezza sociale in relazione all’organizzazione.

Campagne Marketing di Acquisizione Contatti: Sviluppo Campagne Marketing di Comunicazione su Facebook, LinkedIn e Instagram per promuovere i servizi legali o dell’organizzazione per attrarre nuovi clienti o contatti.

Articoli per i Social: Stesura Articoli brevi e coinvolgenti per i social media, che incoraggino il pubblico a partecipare attivamente a tematiche sociali e di sensibilizzazione, Iniziative o altre azioni di Advocacy.

Campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi: Utilizzo delle piattaforme social per diffondere petizioni, raccolte fondi, sensibilizzare sull’importanza di cambiamenti politici o legali, e coinvolgere i follower in azioni concrete come firme online, aumento delle donazioni o contatti con decisori politici.

Community engagement: Creazione di community attive sui social, incentivando il coinvolgimento e la partecipazione. Gestione Community (Gruppi Social) rispondendo a commenti e messaggi privati, mantenendo un tono professionale e rispettoso. Le interazioni sui social sono una forma di “marketing relazionale” che può aiutare a creare fiducia nei contatti.

Campagne Advocacy sui Diritti Umani

Campagne di Advocacy: Organizzazione Campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi, Petizioni Online e raccolta firme. Lobbying politico, Manifestazioni e proteste, Promozione e Coinvolgimento pubblico sui Social media per sensibilizzare l’opinione pubblica e delle istituzioni su temi sociali, politici o ambientali. Campagne Marketing Social Media.

Redazione di Comunicati stampa e Petizioni: Stesura comunicati stampa per lanciare Campagne di advocacy. Creazione di discorsi, Guide o Report per eventi pubblici, conferenze o webinar per sensibilizzare il pubblico su tematiche sociali legate alle tematiche di interesse dell’Associazione. Coinvolgimento dei follower in azioni concrete come firme online o contatti con decisori politici.

Partnership con influencer e ambasciatori: Sviluppo di collaborazioni con influencer, ambasciatori e testimonial per amplificare la portata delle campagne e raggiungere un pubblico più ampio. Creazione di reti di supporto: Attivazione di alleanze strategiche con altre ONG, enti locali e aziende per amplificare i messaggi e le azioni comuni.

Comunicati Stampa, Redazione Articoli, Report

Comunicati Stampa: Organizzazione Eventi stampa, Conferenze e Interviste. Gestire il flusso di Comunicati Stampa e notizie per aumentare la visibilità del team legale su giornali, siti web e altre piattaforme. Creazione di una strategia di comunicazione coerente, che unisca valori, missione e visione in messaggi chiari per i clienti e per il pubblico. Ciò include la gestione della reputazione online e offline, la gestione delle crisi comunicative e la cura dell’immagine pubblica dello studio.

Articoli per il Blog e i Social Media: Redazione e Stesura articoli legali per il blog o per altri canali di comunicazione online, con focus su temi legali di interesse generale o specifico. Stesura Articoli brevi e coinvolgenti per i social media, che incoraggino il pubblico a partecipare attivamente a Campagne, Iniziative o altre azioni di Advocacy.

Copywriting Legale per Siti Web: Redazione di testi legali e promozionali destinati a comunicare efficacemente i servizi legali a potenziali clienti, a promuovere la visibilità dello studio legale e a generare fiducia. Posizionamento nei motori di ricerca (SEO) per attrarre nuovi clienti. Creazione Landing page persuasive che spingano i visitatori a compiere azioni specifiche, come richiedere una consulenza, scaricare una guida gratuita o iscriversi alla newsletter.

Siti Web e Contenuti

Progettazione, Gestione Siti Web e Blog: Progettazione e sviluppo Siti Web moderni, creazione di layout visivamente accattivanti e facili nella navigazione, incentrati sulla presentazione dei servizi, la ricerca di informazioni. Pagine Web persuasive e in linea al messaggio sociale, che spingano i visitatori a compiere azioni specifiche, come richiedere una consulenza, scaricare una guida gratuita o iscriversi alla newsletter.

Copywriting Legale per Siti Web: Redazione di Articoli o testi legali e promozionali destinati a comunicare efficacemente i servizi legali a potenziali clienti, a promuovere la visibilità dello studio legale e a generare fiducia. Posizionamento nei motori di ricerca (SEO) per attrarre nuovi clienti.

Contenuti per newsletter: Progettazione Newsletter da Zero. (Progetto Grafico) Redazione di articoli informativi e coinvolgenti per le newsletter, destinati a mantenere aggiornati i donatori, i sostenitori e i partner sugli sviluppi e le attività. Email marketing: redazione newsletter informative e aggiornamenti legali. Questo può includere novità normative, risposte a domande frequenti dei clienti, o promozioni su servizi legali specifici (o attività dell’organizzazione).

Campagne di Sensibilizzazione visiva e Reportage

Video documentari: Produzione di brevi Video e Reel Social per documentare eventi e storie sul campo, facilmente condivisibili sui social media e sui siti web, per aumentare l’interazione autentica del pubblico.

Shooting fotografici: Testimonianze visive e fotografiche di Iniziative sociali, violazioni di diritti umani, e condivisione massiva sui Social Media e i Siti Web per aumentare la consapevolezza sociale


Il mio libro

©La Fragilità può essere Distrutta


“Con mia triste esperienza ho appreso che la ragione dell’Infelicità umana dipende dall’Aspettativa: aspettare Qualcuno, aspettare Qualcosa; aspettare che qualcosa cambi attraverso un sacrificio Morale, Lavorativo, Religioso, Psichico. E indossiamo una MASCHERA per integrarci. Ma qualcun altro o qualcos’altro in Natura a parte la nostra “intelligenza” ha bisogno di compiere Sforzo, per essere felice? Allora lo Sforzo di cambiarsi in relazione alle Aspettative credo, sia la Ragione dell’Infelicità. Ovvero la Ricerca della Felicità stessa.” ©La Fragilità può essere Distrutta – Simone Capuano

Sinossi

©La Fragilità può essere Distrutta


Dall’Accettazione di Sé al di là dagli stigmi e i dogmi sociali, può avvenire la Conoscenza del Vero Sé. Nel mio primo libro, analizzo le cause dei disagi psichici e culturali in relazione alla società moderna.

Il Disagio Emotivo fa parte del Sé o nasce da un Disagio della Società? La Sensazione e il Sintomo dove si differenziano? Qual é il Parallelismo Sintomo/Sentimento in relazione al Sé e alla Società?

Articoli


©La Fragilità può essere Distrutta

Anteprime del Libro


L’indice include le Anteprime dei Capitoli del libro. Clicca su un Capitolo per leggerne l’Anteprima.


CAP. 1 – Malattia e Occulto

(…) Se guardiamo ai concetti più nobili della scienza umana, come la filosofia e l’occulto, vedremo come essi abbiano un rapporto ambiguo con il concetto di malattia. La scienza umana, soprattutto quella delle antiche civiltà, ha sempre provato a spiegare i fenomeni naturali apparentemente surreali – come tempeste e terremoti – associando un evento, a un segno divino. (…) Il termine sintomo-σύμπτωμα (dal greco segno, evento) intende di fatto il segno di un evento manifesto: da questo aspetto, suppongo che la natura inspiegabile degli eventi naturali – ritenuti ultraterreni – nel corso del tempo abbia trovato spiegazione nella dimensione metafisica, così come taluni fenomeni psichici – ritenuti surreali – abbiano trovato la loro interpretazione, in qualcosa al di fuori di sé. (…)

CAP. 2 – Culto e Psiche

(…) Il potere dell’autorità religiosa del passato, e dell’autorità scientifica del presente, è chiaro essere proprio questo: una persona crederà in modo fermo a una teoria, a un dogma, a una diagnosi che attesti la propria condizione nel mondo e non importa se uno specialista gli diagnosticherà un “disturbo bipolare” e due mesi dopo un altro specialista gli attribuirà un “disturbo schizoide”, perché a quella data persona importerà unicamente di avere un «quadro di riferimento e un oggetto di devozione» come direbbe Fromm. Inevitabilmente, come quella persona nel tardo medioevo si sarebbe identificata in modo assoluto nelle dottrine della chiesa, nella società moderna si riconoscerà in modo assoluto nella natura occulta del sintomo: se lo scopo di queste dottrine, in quanto sinonimo di conoscenza, sarebbe quello di dare sicurezza (ma di fatto l’individuo, resta comunque infelice) potremmo affermare che la condizione per la felicità dell’individuo è uscire da quella che si dice “sicurezza”. (…)

CAP. 3 – Dualità e Normalità

(…) Vorrei introdurre ora, il relativismo del concetto moderno di “felicità” e del concetto di “sofferenza”. Cos’era la sofferenza prima di diventare un sintomo? E’ qualcosa che ritroviamo in natura o è qualcosa creata dall’uomo? E’ possibile leggerla al di là del suo costrutto razionale? Per comprendere il parallelismo sintomo-sentimento in relazione alla società, dobbiamo aprire una breve parentesi prima di introdurci nel discorso psicologico. (…) L’essere non aveva ancora eretto i sistemi difensivi dell’io determinati dalle scienze psicologiche, e aveva la possibilità di abbandonarsi all’esperienza spontanea dell’espressione della sofferenza. (…)

CAP. 4 – Timore dell’Angoscia

(…) Un maestro indiano, una volta disse: «molte persone vengono da me e chiedono: come posso controllare la mia mente?» e il maestro rispose alla persona sofferente: «ma perché diamine vuoi controllare la tua mente … vuoi liberare la tua mente?» chiese il maestro «o la vuoi controllare?» e l’altro rispose: «si, voglio liberarla, ma come controllarla?». Secondo questo principio, molto spesso crediamo che il concetto di guarigione psichica dipenda dalla volontà di controllo dei nostri sentimenti, e che la diagnosi possa darci un qualche sollievo nel dirci che noi siamo quello, e saremo sempre quello. (…) Talvolta il senso di insoddisfazione che sentiamo è costrizione; costrizione all’omologazione o all’accettazione di una situazione, che in un certo modo ci ricorda qualcosa che in passato abbiamo tollerato, e che oggi continuiamo a tollerare. (…) Il timore è laddove c’è controllo: definire le relazioni, le proprietà, le religioni, i sentimenti; quando decidiamo di controllare e definire le emozioni come sintomi, è lì che nasce la “malattia” mentale. (…)

CAP. 5 – Vuoto Emotivo e Vuoto Creativo

(…) Lo stato di sofferenza legato alla “dipendenza affettiva”, non sarebbe da intendere come uno “stato patologico”, bensì come un alibi psichico per impedirsi di amare (timore di amare). Poiché ognuno ha i propri timori, non mi sentirei di affermare che il “disturbo dipendente di personalità” sia un’entità diagnostica identica per tutti. Al contrario, sarà essenziale analizzare quel timore senza la possibilità di sfuggirgli: attraverso la subordinazione al partner, a un’ideologia autoritaria, che faccia dire con arresa: “sono questo, non posso farci niente”. Per questo motivo, vorrei spingere il lettore a riflettere più che sulla diagnosi, sulle proprie esigenze interiori, soppresse da un timore personale che non può essere indagato attraverso un manuale diagnostico uniforme per tutti. Molti disagi psichici con la loro “etichetta” determinano un alibi psichico: essere depressi significa occultare la propria felicità, in virtù della propria sicurezza (ad esempio economica), essere ansiosi significa reprimere i propri sentimenti di timore per omologarsi a un contesto forzatamente, e così via. (…) Laddove v’è vuoto, v’è l’inizio di qualcosa e la cancellazione del vecchio; il vuoto dunque non è dannoso, ma è sempre sinonimo di uno spazio dell’anima che può allontanare dagli altri, ma non da se stessi. (…)

CAP. 6 – Origine del Dogma

(…) Il merito del metodo di Freud è stato quello di aver definito la prima scienza dedita agli effetti “patogeni” dell’individuo a un livello pseudo-umanista. Nonostante ciò, dobbiamo tener presente che la psicoanalisi è stata sviluppata in un periodo di grande crisi sociale, durante la prima guerra mondiale e il nazismo. (…) L’idea del “malato” mentale nella nostra società è quella di un individuo sofferente che non riesce ad adattarsi, mentre l’idea di “salute” psichica risiede in un individuo sempre soddisfatto, e quindi sempre più conforme alle richieste sociali di consumismo, materialismo, perfezionismo. Il timore di andare contro ciò che è ritenuto normale, come abbiamo visto in diversi periodi storici, è anche nella civiltà moderna il principio dei principali disagi interiori, come anche l’origine del dogma. (…)

CAP. 7 – Dottrina del Sintomo

(…) Come affermava K. Popper «la scienza progredisce quando ci rendiamo conto che un certo modo di pensare la realtà è diventato obsoleto per l’attuale società». Se dunque l’ideologia di “malattia” ha visto le sue origini in questioni metafisiche e in periodi storici superati, dobbiamo ammettere che nella civiltà moderna non c’è spazio per la sua concezione astratta. Sarebbe necessaria, piuttosto, una riforma teosofica dello spirito, in linea agli aspetti del XXI secolo. (…) Finché non ritorna quel senso di vuoto, che sediamo con una nuova dipendenza, che ci dia un vago senso di individualità affermando: “Io sono” borderline. “Io sono” depressa. “Io sono” bipolare. Abbiamo un disperato bisogno di essere, vogliamo essere per qualcuno, essere importanti per gli altri, ed è evidente come questo bisogno sia più un desiderio comune di tutta l’umanità e non soltanto di coloro affetti da una “malattia” mentale. (…)

CAP. 8 – Patologia della Società

(…) Le differenze e le diversità, in forza della prevalenza autoritaria, sono stati un alibi per detenere potere, come le diagnosi psichiche sono un processo sociale ancora poco indagato, per controllare il “diverso” e “tenerlo buono lì”. D’altronde anche lo stigma specista sugli animali è un alibi per detenere potere sul più debole, e per dividere le specie (fomentando odio e stigma) sia dell’industria della macellazione animale che dei centri oncologici che curano le malattie, a essa annesse. La “malattia” psichica del nostro secolo è quindi l’avversione per la diversità, contrapposta ad uno sfrenato conformismo, accreditato come salute mentale. (…)

CAP. 9 – Essenza dello Stigma

(…) Un’altra personalità a cui potremmo far riferimento è Diana Spencer; entrare così precocemente in contatto con l’aspetto umano più fragile significa aver coltivato quel lato sensibile, che oggi giorno è più o meno raro. Si tratta di persone con un’infanzia dilaniata da eventi intensi, avverse a ogni forma di conformismo, la cui difficoltà ad integrarsi ha reso più semplice la volontà di definire, e poi accettare, l’etichetta psicopatologica. La personalità omologata, invece, in virtù del suo vissuto convenzionale, ha la capacità di adattarsi facilmente. Talvolta, per queste persone, è considerato normale approfittarsi degli altri, dato che tale comportamento è socialmente accettato. Al contrario, le personalità disadattate riescono a non conformarsi, difendendosi da questo vuoto socio-emotivo attraverso disparate maschere sociali, poi diagnosticate come “disturbi di personalità”. (…)

CAP. 10 – Indipendenza del Sé

(…) E’ importante dire che l’efficacia di questi assunti è stata possibile oltre che attraverso un’attenta comprensione e compassione di sé, anche grazie all’ausilio dell’imprescindibile lavoro del ricordo, che richiama alla memoria le sofferenze passate, non elaborate, non sviscerate e risolte. Se si vuole iniziare questo lavoro sin dall’inizio, la domanda da porsi è: “da quale indicibile sofferenza volevo fuggire in passato?” Inoltre, chiedersi: “come reagivo, a quella sofferenza? E come reagiva l’altro verso di me? Come avrei voluto reagisse?” Mettere sul tavolo questo, è basilare. Ma bisogna fare un appunto: non voglio dire che la colpa di ogni male sia dipesa da te ma è la reazione a questo dolore, sia esterno che interno, sia passato che presente, che determina il nostro stato d’animo. (…)

CAP. 11 – Essere ciò che si è

(…) Il dolore è quindi inteso, anche come abbandono di sé. Quell’angoscia necessaria che ci sovviene, è tanto utile quanto il sentore della fame, che ci spinge quando siamo vuoti fisicamente, tanto quanto lo siamo psichicamente. L’angoscia, la malinconia e la tristezza (elementi base della depressione) sarebbero perciò reazioni normali in relazione a una necessità di trasformazione, non di integrazione forzata. Da questo punto di vista, un “disturbo bipolare”, un “disturbo d’ansia” o una sindrome “borderline” altro non sarebbero che il tentativo di occultare quella trasformazione, dove alla base c’è il timore del cambiamento. (…)

Simone Capuano

©La Fragilità può essere Distrutta
di Simone Capuano | Scrittore


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