Abbandono Emotivo

In questo articolo vedremo le emozioni con cui è cresciuto chi ha subito Abusivi Emotivi da genitori abusanti; infine vedremo il destino relazionale del bambino abusato.

Se da una parte gli elementi difensivi esperiti attraverso meccanismi di difesa come la Negazione o la Rimozione attivano vissuti coscienti emozionali, il corpo dal suo lato “registra” e “sente” e specie nella pubertà si farà sentire con tutta la sua forza.

«La verità della nostra infanzia è scritta nel nostro corpo» — Alice Miller

— la citazione è di Alice Miller (psicoterapeuta evolutiva svizzera specializzata in vissuti traumatici infantili) ed è ripresa dal suo libro che ho trovato su Amazon, il titolo è: La persecuzione del bambino — Puoi vederlo cliccando qui

Possiamo ingannare il nostro corpo assumendo farmaci, ma non sarà mai risolutivo il trauma infantile; il nostro corpo è incorruttibile afferma la Miller. E questo smette di tormentarci solo quando non rifuggiamo più la verità. Vediamo le diverse forme traumatiche d’abuso.

Trascuratezza Emozionale e Abuso Emozionale

Possiamo quindi parlare di Trascuratezza Emozionale intendendola come una carenza di vissuti o di comunicatività nell’espressione emozionale col genitore, ossia, una condizione in cui, per i motivi più disparati, l’adulto manifesta carenze di contenuti emozionali.

Come afferma la Klein negli studi dell’Identificazione Proiettiva, lo sviluppo della conoscenza delle emozioni è facilitata dall’osservazione delle emozioni altrui e dall’associazione tra emozione e spiegazione verbale dell’adulto avvertita dal bambino nell’infanzia.

Il bambino sviluppa quindi, quegli atteggiamenti di cui la madre ha bisogno, che al momento gli salvano la vita (gli assicurano l’amore della madre o del padre) ma che alla lunga gli impediranno di essere sé stesso e nella totale inconsapevolezza vivrà in modo perpetuo, nel passato.

L’impossibilità d’espressione che siano emozioni come rabbia, paura, o anche di felicità non rispettata e non ben accetta in quanto puniti, derisi, soffocati talvolta dominati dall’adulto dovranno essere ricostruiti in forme che portano al totale annientamento psicologico del bambino.

Nell’età adulta ci sarà un meccanismo di “sacrificio” nei confronti dell’altro.

«L’adattamento ai bisogni dei genitori conduce ad un atteggiamento in cui si limita ad apparire come ci si aspetta che debba essere, e si identifica totalmente con i sentimenti che mostra. Si capisce allora come questi pazienti lamentino un senso di vuoto e di assurdo, la mancanza cioè di un punto di riferimento; questo vuoto, infatti, è reale» — Alice Miller

«In questo senso il trauma psicologico è stato appunto definito come un’improvvisa cessazione dell’interazione umana; non sembrerà più così ovvio che i genitori possano sfogare liberamente la propria rabbia e irascibilità sul bambino, mentre al bambino si richiede, sin dalla più tenera età, il controllo delle proprie emozioni» Alice Miller
Effetti dell’abuso psicologico

L’abuso psicologico (o abuso emozionale) rappresenta una forma di maltrattamento riferito ad un insieme di atteggiamenti del genitore, caratterizzati da elementi di rifiuto, di biasimo e denigrazione attraverso forme e modalità che lo inducono all’idea che vale poco.

Questa forma di maltrattamento infantile assume l’aspetto di una «costante attenzione negativa» attualizzata ed inflitta attraverso svalutazioni continue, o per mezzo del ritiro o del rifiuto, quindi, essenzialmente con carenze anche estreme di attenzioni rivolte al bambino.

In special modo, ciò che rende effettivamente traumatica questa forma d’abuso, è la sofferenza in sé esperita dal bambino per il fatto di non riuscire a dare una spiegazione evidente ai suoi agiti tale da poter giustificare il trattamento di cui è vittima.

Questo perchè il trauma è inflitto e perpetrato proprio da chi letteralmente dovrebbe essere il “dispensatore di cure” affettive per il bambino di cui la drammaticità psichica si consuma attraverso un’ambivalenza relazionale, risultato di una mescolanza incomprensibile di sentimenti contrastanti vissuti prevalentemente dal bambino.

Per un bambino, tutto sommato è più semplice ritenersi parte attiva dell’Abuso piuttosto che vittima innocente, perché questo farebbe crollare l’idealizzazione che faticosamente si era costruito dell’adulto e farebbe riaffiorare alla sua memoria l’angosciante passività vissuta.

Il senso stesso dell’abuso emozionale come modalità espressa dall’adulto di richiedere lui stesso un’attenzione emozionale da parte del bambino: la condizione in cui il bambino diventa elemento oggettuale, mero strumento di rassicurazione affettiva dell’adulto.

Sono due i sentimenti esperiti dal bambino che vanno a determinare la futura dualità e ambivalenza comportamentale: la rabbia per la frustrazione narcisistica in relazione alle carenze nelle attenzioni, alle derisioni, alla fiducia tradita e la paura insopportabile di perdere l’amore dei genitori.

Sentimenti contrastanti di rabbia, tristezza, delusione e paura che accompagnano comportamenti di trascuratezza, disattenzione, o non disponibilità, sono mescolati a sentimenti pieni d’amore per lo stesso genitore.

Si generano evidenti tensioni e ansie interiori insostenibili che in una maniera altrettanto devono essere risolti o gestiti in maniera tale da ottenere un equilibrio apparentemente stabile che possa garantire la sopravvivenza del bambino all’interno del sistema-famiglia abusante.

Un bambino potrà vivere i suoi sentimenti «solo se c’è una persona che con questi sentimenti li accetta, li comprende e li asseconda. Se manca tale condizione, allora non può viverli “per conto suo”, in segreto, ma deve rimuoverli.

Meccanismi di difesa

I meccanismi di difesa associati a questa modalità regressiva di sopravvivenza psichica sono essenzialmente due:

La Scissione: dei sentimenti di rabbia e della paura esperiti nei confronti della madre “buona”, e la loro conseguente rimozione. Allontanarsi da questi vissuti interni significa, annientare la loro esistenza: fare come se questa rabbia e paura non fosse mai esistita.

(con questo si deve anche sottolineare la condizione particolare in cui si trova il bambino per la sua totale impossibilità ad allontanarsi da questa “camera degli orrori”, perchè da questi genitori, amati e odiati al contempo, egli pure, ovviamente, dipende).

Il falso Sé che si costruisce attraverso quest’annullamento, rispecchia l’esigenza vitale di evadere dai sentimenti frustranti del bambino rivolti alla madre non accogliente. Tali sentimenti allora, non saranno più espressi, ma neppure “sentiti” perché rimossi o negati:

Per il bambino riuscire a trovare una soluzione a quest’impasse, riuscire a credere di non essere una vittima impotente, si inizia a pensare di avere un ruolo attivo e di responsabilità per far cessare questa frustrazione, e inizieranno i sentimenti di colpa.

Conseguenze degli Abusi

L’ansia stessa provata per non riuscire a soddisfare o ad interpretare a pieno le richieste affettive e sensuali della madre, in seguito, diventeranno l’ansia reiterata e protratta ed il senso di minaccia provati di fronte alle manifestazioni sensuali o d’affetto di una compagna o di un compagno.

Manifestazioni alle quali potrà rispondere o attraverso la completa accondiscendenza reiterando la struttura stessa del Falso Sé come ha imparato a fare da piccolo, o con una risposta di Fuga passando da una relazione all’altra aggirando l’ostacolo.

Il bambino, nel tempo, rimane vittima impotente nel proprio passato, vittima impotente di una coazione a ripetere, risolvibile soltanto quando diventerà adulto lui stesso, e avrà a sua volta di fronte un bambino piccolo da accudire che da lui dipende.

L’impronta caratteristica di questi vissuti passati comporta uno stato di attivazione e di allerta interna per un pericolo imminente ad ogni segno sensibile di risposta negativa esterna con paura del giudizio; le risposte genitoriali hanno contribuito a questo modo di essere e di fare.

Si dovrà perciò essere continuamente vigile e cauto nel chiedere attenzioni o avanzare richieste emozionali di qualsiasi genere, ed in più si dovranno imparare ad interpretare gli stati sensibili delle persone per garantirsi un adattamento salvifico momentaneo.

All’interno di una relazione adulta questo complesso corpo della sofferenza emozionale comporterà generali disturbi nelle relazioni affettive. Si oscillerà allora tra stati di passività-sottomissione all’altro e scatti di furiose ribellioni nel vano tentativo di recuperare una propria individualità.

Se vuoi leggere tutte le teorie sull’Abuso Infantile ti rimando al libro della Miller: La persecuzione del bambino — Puoi vederlo cliccando qui


Il mio libro

©La Fragilità può essere Distrutta


“Con mia triste esperienza ho appreso che la ragione dell’Infelicità umana dipende dall’Aspettativa: aspettare Qualcuno, aspettare Qualcosa; aspettare che qualcosa cambi attraverso un sacrificio Morale, Lavorativo, Religioso, Psichico. E indossiamo una MASCHERA per integrarci. Ma qualcun altro o qualcos’altro in Natura a parte la nostra “intelligenza” ha bisogno di compiere Sforzo, per essere felice? Allora lo Sforzo di cambiarsi in relazione alle Aspettative credo, sia la Ragione dell’Infelicità. Ovvero la Ricerca della Felicità stessa.” ©La Fragilità può essere Distrutta – Simone Capuano

Sinossi

©La Fragilità può essere Distrutta


Dall’Accettazione di Sè al di là dagli stigmi e i dogmi sociali, può avvenire la Conoscenza del Vero Sè. Nel mio primo libro analizzo le cause di disagi psicologici, sessuali, culturali e dell’influenza della società sui disagi interiori.

Il Disagio Emotivo fa parte del Sè o nasce da un Disagio della Società? La Sensazione e il Sintomo dove si differenziano? Il Sintomo in sè è variabile; qual’è il Parallelismo Sintomo/Sentimento in relazione al Sè e alla Società?

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